Qualunque sia la destinazione d’uso di un manufatto, il luogo in cui deve essere installato o utilizzato e il pubblico che ne farà uso, quando si deve realizzare un prodotto in vetro c’è una regola aurea da seguire: assicurare la corrispondenza tra prestazione del vetro e requisiti minimi necessari di sicurezza.
Così, infatti, recita la norma UNI 7697, che si applica sia ai vetri per edilizia che a quelli destinati a qualunque altro utilizzo non regolamentato da altre normative specifiche.
Con una gamma di prodotti in vetro ampia come quella disponibile oggi sul mercato, come si sceglie il vetro giusto (e quindi più sicuro) per la propria applicazione?
Le necessità da tenere in considerazione
Il vetro, a seconda del suo ambito d’utilizzo, è chiamato a rispondere a diversi tipi di esigenze, che vanno dall’isolamento termico e acustico, alla protezione dei beni e alla semplice funzione di design o arredo.
Per ognuna di queste esigenze è necessario definire le prestazioni richieste al vetro e di conseguenza i requisiti di sicurezza che dovrà rispettare.
Ad esempio, vetrate e complementi d’arredo in vetro possono essere posati in interno o in esterno. A seconda della loro posizione subiranno diverse sollecitazioni di carichi sia dinamici che statici, ma anche urti e vibrazioni. Inoltre devono essere in grado di non pregiudicare la sicurezza anche in caso di eventi catastrofici come esplosioni o impatti.
Sarà quindi l’analisi della risposta a queste eventualità possibili a definire i requisiti prestazionali del vetro, mentre per determinare i parametri di sicurezza si dovranno considerare danni e rischi conseguenti a queste sollecitazioni.
Questo significa che è necessario valutare cosa potrebbe succedere se il vetro utilizzato si rompesse, vale a dire:
- c’è il rischio di danni a persone o cose a seguito della caduta dei suoi frammenti?
- c’è il rischio di danni sociali? Questo comprende fattori di diverso tipo: la rottura di un vetro di protezione potrebbe ad esempio danneggiare opere d’arte e preziosi, o al contrario consentire l’accesso ad armi, esplosivi e altri oggetti pericolosi. Questi sono considerati danni per la collettività.
- c’è il rischio che la rottura del vetro provochi una caduta nel vuoto per le persone?
Se la risposta a queste domande è sempre negativa, allora è possibile dire che non ci sono rischi connessi alla rottura e non è necessario scegliere una precisa tipologia di vetro per quel progetto.
In caso contrario, è invece obbligatorio rifarsi alla norma UNI 7697, che contiene due prospetti molto esaurienti con tutte le prescrizioni a cui attenersi per la scelta, in modo da mettersi al riparo dai potenziali rischi.
Come leggere la norma UNI 7697 e applicarla per vetri sicuri
I due prospetti della UNI 7697 indicano le prestazioni minime da garantire nelle applicazioni del vetro a seconda che si tratti di lastre (cioè applicazioni singole quali porte, parapetti, pensiline, pavimenti ecc..) o di vetrate isolanti (che sono composte da due o più lastre, separate da un intercapedine d’aria).
Le prestazioni sono espresse usando come riferimento un’altra norma, la UNI EN 12600, che introduce questa distinzione: il vetro di sicurezza stratificato è identificato come di tipo B, mentre quello temperato è di tipo C.
Ogni tipologia di vetro deve seguire norme specifiche che ne certificano la conformità. Ne è un esempio la norma UNI EN 12150, che definisce i requisiti minimi che deve avere un temprato per essere considerato “vetro di sicurezza”.
Ma la sicurezza di un vetro è indissolubilmente legata anche all’uso che se ne deve fare: sebbene temperati e stratificati siano entrambi definiti “vetri di sicurezza”, hanno peculiarità specifiche che non li rendono sempre equivalenti o intercambiabili poiché reagiscono in maniera diversa ai rischi.
Ad esempio, non è possibile utilizzare un vetro semplicemente temperato per un’applicazione che presenti il rischio caduta nel vuoto, come ad esempio un pavimento rialzato. E questo perché il vetro temperato è sottoposto a un trattamento apposito per consentirne la frammentazione in piccoli pezzi in caso di rottura: se un pavimento in vetro si infrangesse in mille pezzi lascerebbe cadere nel vuoto le persone che ci stanno camminando sopra in quel momento.
In breve: non esiste un unico tipo di vetro che può essere considerato il più sicuro in ogni applicazione, e commettere errori in fase di scelta può essere molto pericoloso.
Per questo è essenziale affidarsi a un partner in grado di garantire lavorazioni a norma per la realizzazione di vetri di sicurezza.
Noi di Vetritalia ci occupiamo di lavorazioni del vetro di moltissimi tipi diversi e il nostro sistema di gestione della qualità è conforme alla norma UNI EN ISO 9001. Possiamo inoltre assicurarti la marcatura CE sui nostri prodotti temprati e temprati stratificati per l’edilizia e l’arredamento.
Non rischiare che il tuo progetto in vetro non sia a norma: chiamaci e ti diremo come è possibile realizzarlo in modo che sia non solo sicuro ma anche esteticamente impeccabile.
