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Tutto quello che devi sapere per realizzare progetti in vetro di ogni complessità

Tutto quello che devi sapere per realizzare progetti in vetro di ogni complessità

Vetritalia 3 problemi

Tutte le aziende che operano nel settore del vetro hanno gli stessi problemi?

Assolutamente no: un’impresa artigiana che opera su un mercato complesso e articolato come quello del vetro si trova di fronte a criticità diverse rispetto a quelle che deve affrontare una grande azienda.

Le piccole e medie vetrerie sono realtà che si occupano spesso di commesse meno articolate e che puntano sulla qualità del proprio lavoro e sul servizio attento che offrono al cliente per differenziarsi. Ma per essere competitive sul mercato devono spesso superare delle criticità importanti. Molte di queste sono note a tutti, come la carenza di personale specializzato o la difficoltà di contenimento dei prezzi, ma ce ne sono anche tante altre ugualmente gravi a cui le vetrerie spesso non pensano.


Ecco tre problemi diffusi tra le vetrerie italiane di piccole o medie dimensioni che possono compromettere la loro sopravvivenza. Se anche tu hai uno o più di questi problemi, leggi l’articolo e scopri come puoi risolverli!

Problema 1. La vetreria non ha controllo sulla qualità dei prodotti che riceve dai fornitori

Una vetreria che non può dotarsi di specifiche attrezzature deve affidare in outsourcing alcune lavorazioni. Delegando processi cruciali a fornitori esterni, le vetrerie potrebbero però avere meno controllo diretto sulla qualità del prodotto finale. Questo può portare a inconsistenze o difetti che potrebbero danneggiare la reputazione della vetreria, o, ancora peggio, mettere a rischio la sicurezza del cliente finale che dovrà utilizzare quegli specifici prodotti in vetro.

Come è possibile evitare questi rischi?

Una prassi ottimale è quella di rivolgersi a partner in grado di assicurare le più importanti certificazioni in merito alla sicurezza delle proprie lavorazioni.
Ad esempio, se hai una piccola/media vetreria e affidi la tempra e la stratifica del vetro in outsourcing dovresti assicurarti che il tuo partner possa garantirti la conformità alla normativa UNI EN 12150 per il vetro temprato di sicurezza, e alla norma UNI 7697 per i vetri di sicurezza.
Se le tue lavorazioni vengono eseguite da un’azienda certificata UNI EN ISO 9001 per la gestione della qualità e se quest’azienda può anche assicurarti la marcatura CE sui suoi prodotti, allora puoi rassicurarti: ti stai affidando a un partner che ha un sistema di lavoro in grado di garantirti la massima qualità.

Problema 2. La vetreria non riesce a fare il rilievo o la sagoma del prodotto in vetro che deve far realizzare a un partner esterno

Una realtà di piccole/medie dimensioni molto spesso non ha abbastanza personale per poter gestire diversi compiti in contemporanea. Quando si lavora con delle sagome preparatorie prima di realizzare un prodotto in vetro, il rilievo e la realizzazione richiedono tempo, materiale e competenze. Con il risultato di far lievitare i costi operativi del lavoro o, ancora peggio, di fare errori e di trasferirli sul prodotto finito.

Come si risolve questo problema?

Puoi scegliere di collaborare con un partner in grado di fornirti il rilievo digitale delle sagome o dei vani, in modo da assicurarti una precisa modellazione del prodotto in vetro che devi realizzare.
Facendosi carico del rilievo, il tuo partner prende su di sé anche le responsabilità relative alla precisione del manufatto che deve realizzare per te, sgravando la tua vetreria dal rischio di errori.

Problema 3. I fornitori consegnano quando gli conviene e spesso richiedono eccessive integrazioni agli ordini

Capita spesso alle vetrerie di dimensioni medio/piccole: in funzione delle consegne i fornitori chiedono di integrare altro materiale (spesso casse di vetro) agli ordini in essere, “obbligando” di fatto la vetreria a impegnarsi con quantitativi spesso troppo elevati rispetto alle sue reali necessità.

Riempire il tuo magazzino di prodotti che non ti servono è semplicemente uno spreco di spazio e denaro. Bisognerebbe accorpare più ordini, ma purtroppo non sempre questo è possibile per la vetreria. Anche se può provare a organizzarsi, non solo non è detto che riesca a raggruppare diversi ordini, ma questa pratica può addirittura rivelarsi dannosa: ordini diversi richiedono quasi sempre tempistiche diverse di evasione, e raggruppandoli si rischia di scontentare i clienti che riceveranno i loro prodotti in ritardo.

Come si risolve questa difficoltà? C’è un unico modo: affidandoti a un partner che non applica condizioni minime d’ordine e che pianifica le consegne in maniera sistematica e anticipata, consentendoti di organizzare i tuoi impegni con certezza e puntualità.

Per questo ti serve un partner in grado di conoscere, comprendere ed esaudire le esigenze specifiche delle piccole vetrerie.

Noi di Vetritalia siamo accanto alle piccole/medie vetrerie di tutta Italia da oltre 30 anni. Dalla nostra esperienza è nato il piano SMART GLASS che rende facile ogni progetto in vetro: siamo un referente unico per i prodotti temprati e stratificati anche con lavorazioni complesse, e abbiamo elaborato un insieme di servizi rivolto specificamente alle vetrerie di dimensioni contenute che si rivolgono a partner esterni per lavorazioni conto terzi.

SMART GLASS ti assicura molti servizi essenziali, tra cui:

  • Un canale preferenziale per realizzazioni d’urgenza causate da errori o rotture improvvise;
  • Tempistiche definite al momento dell’ordine, in funzione delle tue esigenze;
  • Rilievo digitale gratuito e relativo sviluppo delle misure esecutive delle tue  sagome e vani (pagando solo le spese di trasferta);
  • Consulenza gratuita tecnica e normativa.

Inoltre, possiamo apporre la marcatura CE sui nostri prodotti e siamo certificati UNI EN ISO 9001 per la qualità del nostro lavoro.

Hai un progetto in vetro complesso e ti serve un partner che ti garantisca di realizzarlo alla perfezione? Chiamaci e gestiremo per te tutti gli oneri della produzione!

Qualunque sia la destinazione d’uso di un manufatto, il luogo in cui deve essere installato o utilizzato e il pubblico che ne farà uso, quando si deve realizzare un prodotto in vetro c’è una regola aurea da seguire: assicurare la corrispondenza tra prestazione del vetro e requisiti minimi necessari di sicurezza.

Così, infatti, recita la norma UNI 7697, che si applica sia ai vetri per edilizia che a quelli destinati a qualunque altro utilizzo non regolamentato da altre normative specifiche.

Con una gamma di prodotti in vetro ampia come quella disponibile oggi sul mercato, come si sceglie il vetro giusto (e quindi più sicuro) per la propria applicazione?

Le necessità da tenere in considerazione

Il vetro, a seconda del suo ambito d’utilizzo, è chiamato a rispondere a diversi tipi di esigenze, che vanno dall’isolamento termico e acustico, alla protezione dei beni e alla semplice funzione di design o arredo.

Per ognuna di queste esigenze è necessario definire le prestazioni richieste al vetro e di conseguenza i requisiti di sicurezza che dovrà rispettare.

Ad esempio, vetrate e complementi d’arredo in vetro possono essere posati in interno o in esterno. A seconda della loro posizione subiranno diverse sollecitazioni di carichi sia dinamici che statici, ma anche urti e vibrazioni. Inoltre devono essere in grado di non pregiudicare la sicurezza anche in caso di eventi catastrofici come esplosioni o impatti.

Sarà quindi l’analisi della risposta a queste eventualità possibili a definire i requisiti prestazionali del vetro, mentre per determinare i parametri di sicurezza si dovranno considerare danni e rischi conseguenti a queste sollecitazioni.

Questo significa che è necessario valutare cosa potrebbe succedere se il vetro utilizzato si rompesse, vale a dire:

  • c’è il rischio di danni a persone o cose a seguito della caduta dei suoi frammenti?
  • c’è il rischio di danni sociali? Questo comprende fattori di diverso tipo: la rottura di un vetro di protezione potrebbe ad esempio danneggiare opere d’arte e preziosi, o al contrario consentire l’accesso ad armi, esplosivi e altri oggetti pericolosi. Questi sono considerati danni per la collettività.
  • c’è il rischio che la rottura del vetro provochi una caduta nel vuoto per le persone?

Se la risposta a queste domande è sempre negativa, allora è possibile dire che non ci sono rischi connessi alla rottura e non è necessario scegliere una precisa tipologia di vetro per quel progetto.

In caso contrario, è invece obbligatorio rifarsi alla norma UNI 7697, che contiene due prospetti molto esaurienti con tutte le prescrizioni a cui attenersi per la scelta, in modo da mettersi al riparo dai potenziali rischi.

Come leggere la norma UNI 7697 e applicarla per vetri sicuri

I due prospetti della UNI 7697 indicano le prestazioni minime da garantire nelle applicazioni del vetro a seconda che si tratti di lastre (cioè applicazioni singole quali porte, parapetti, pensiline, pavimenti ecc..) o di vetrate isolanti (che sono composte da due o più lastre, separate da un intercapedine d’aria).

Le prestazioni sono espresse usando come riferimento un’altra norma, la UNI EN 12600, che introduce questa distinzione: il vetro di sicurezza stratificato è identificato come di tipo B, mentre quello temperato è di tipo C.

Ogni tipologia di vetro deve seguire norme specifiche che ne certificano la conformità. Ne è un esempio la norma UNI EN 12150, che definisce i requisiti minimi che deve avere un temprato per essere considerato “vetro di sicurezza”.

Ma la sicurezza di un vetro è indissolubilmente legata anche all’uso che se ne deve fare: sebbene temperati e stratificati siano entrambi definiti “vetri di sicurezza”, hanno peculiarità specifiche che non li rendono sempre equivalenti o intercambiabili poiché reagiscono in maniera diversa ai rischi.

Ad esempio, non è possibile utilizzare un vetro semplicemente temperato per un’applicazione che presenti il rischio caduta nel vuoto, come ad esempio un pavimento rialzato. E questo perché il vetro temperato è sottoposto a un trattamento apposito per consentirne la frammentazione in piccoli pezzi in caso di rottura: se un pavimento in vetro si infrangesse in mille pezzi lascerebbe cadere nel vuoto le persone che ci stanno camminando sopra in quel momento.

In breve: non esiste un unico tipo di vetro che può essere considerato il più sicuro in ogni applicazione, e commettere errori in fase di scelta può essere molto pericoloso.

Per questo è essenziale affidarsi a un partner in grado di garantire lavorazioni a norma per la realizzazione di vetri di sicurezza.

Noi di Vetritalia ci occupiamo di lavorazioni del vetro di moltissimi tipi diversi e il nostro sistema di gestione della qualità è conforme alla norma UNI EN ISO 9001. Possiamo inoltre assicurarti la marcatura CE sui nostri prodotti temprati e temprati stratificati per l’edilizia e l’arredamento.

Non rischiare che il tuo progetto in vetro non sia a norma: chiamaci e ti diremo come è possibile realizzarlo in modo che sia non solo sicuro ma anche esteticamente impeccabile.

Parapetti, scale, vetrate o il classico box doccia: le architetture e gli elementi di interior design più richiesti e amati del momento sono trasparenti.

Ma perché il vetro sia davvero sicuro dev’essere sottoposto a specifici processi prescritti per legge. Uno dei principali è la tempra, che assicura che il vetro possa essere utilizzato senza rischi, a patto che la lavorazione venga eseguita nel rispetto delle normative vigenti.

Attenzione, perché non tutte le aziende che si occupano di produzione e lavorazione del vetro offrono le giuste certificazioni!

E affidarsi a un partner che non può assicurarti le opportune garanzie può compromettere il tuo lavoro, oltre che la qualità dei manufatti in vetro di cui hai bisogno.

Quali sono le certificazioni che deve avere chi si occupa della tempra del vetro per te? Ecco le principali.

La normativa UNI EN 12150 per il vetro temprato

È la norma europea che indica le specifiche relative “alle tolleranze, alla planarità, alla lavorazione dei bordi, alla frammentazione e agli aspetti fisici e meccanici di vetri piani monolitici di sicurezza di silicato sodo-calcico temprato termicamente, per uso in edilizia”, come dice la sua stessa definizione, ma soprattutto definisce i requisiti minimi che deve avere un temprato per essere considerato “vetro di sicurezza”.

La conformità a questa normativa viene accertata attraverso una campionatura di tutti i tipi e spessori di vetro che si vuole certificare (le cosiddette “prove di tipo”). Questi vetri vengono temprati in azienda e poi inviati per controllo a un laboratorio accreditato, che li testerà rilasciando un rapporto di prova per certificare la correttezza del processo di tempra.

Le prove di tipo non hanno scadenza, sono legate allo specifico processo produttivo e vanno ripetute solo se quest’ultimo subisce una sostanziale modifica (ad esempio la sostituzione del forno di tempra).

La procedura che abbiamo descritto soddisfa la norma, quindi consente di determinare la conformità del vetro temprato, ma non basta se si vuole avere un controllo scrupoloso della qualità (in termini di sicurezza), ma soprattutto se si desidera apporre la marcatura CE sul prodotto temprato.

La UNI EN 12150 è composta da due parti: oltre a quella che abbiamo appena visto, che è la parte 1, esiste una parte 2 della norma che tratta la valutazione della conformità e il controllo della produzione in fabbrica di vetro piano di silicato sodo-calcico di sicurezza temprato termicamente per edilizia.

La marcatura CE

Il vetro, inteso come materia prima (quindi realizzato negli altiforni industriali), ha l’obbligo della marcatura CE (come prescritto nella tabella 1 al punto 30 del Regolamento Europeo 305/2011relativo ai materiali da costruzione).

Ma bisogna diffidare da chi dice che quella marcatura è sufficiente, perché processi di trasformazione come la tempera o la stratifica, alterando le caratteristiche fisiche e di sicurezza del vetro, richiedono nuove D.o.P. e pertanto nuove marcature CE. Infatti le norme specifiche, come la UNI EN 12150-2 regolano e impongono controlli precisi e continuativi propedeutici alla marcatura.

Noi di VETRITALIA svolgiamo questi controlli in maniera seria e scrupolosa, seguendo una procedura certificata secondo la ISO 9001e conforme a quanto prescritto dalla UNI EN 12150 – 2.

Ogni giorno, infatti, testiamo la frammentazione e la misurazione ottica della compressione superficiale di un campione significativo della nostra produzione, tenendo traccia dei risultati e confrontandoli sempre con quelli di riferimento certificati dalle prove di tipo.

Anche per questo, a differenza di molti altri, possiamo rilasciare una D.o.P. e marcare CE i nostri prodotti temprati e temperati stratificati come parapetti, pensiline, porte, box doccia e altro.

Normative specifiche e generali

Le applicazioni del vetro sono moltissime, per questo ci sono tante altre normative che regolamentano la sua produzione e la sua lavorazione, soprattutto per applicazioni particolari.

Ad esempio, esistono certificazioni antiscivolo che sono essenziali per la realizzazione di passerelle, scale o pavimentazioni trasparenti, oppure ci sono le regole specifiche da seguire per la produzione di vetri per i mezzi di trasporto, come treni e automobili.

A seconda di quelle che sono le tue necessità, puoi quindi richiedere al tuo fornitore se dispone o meno di certificazioni che attestino la conformità dei suoi prodotti in vetro alle tue esigenze.

Ma c’è anche una certificazione di carattere generale che è sempre una garanzia del lavoro del tuo partner, cioè la dichiarazione di conformità alla norma UNI EN ISO 9001per il suo sistema di gestione della qualità.

Dal momento che la sola certificazione delle prove di tipo, come detto, non è garanzia certa della qualità del prodotto, è necessario che chi tempera svolga un controllo quotidiano sul processo di produzione.

Se cerchi un’azienda che ti possa assicurare lavorazioni a norma per il vetro e la marcatura CE sui prodotti, noi di Vetritalia siamo il partner ideale per te.

La nostra specializzazione e la nostra versatilità ci permettono di effettuare lavorazioni di moltissimi tipi diversi, sempre con protocolli di qualità e macchinari all’avanguardia. Per questo abbiamo già soddisfatto oltre 3000 clienti in tutta Italia, anche per forniture particolarmente complesse.

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Quando si pensa al vetro, normalmente i due aggettivi che si scelgono per definirlo sono “trasparente” e “fragile”. Se il primo rappresenta una caratteristica desiderabile, il secondo aggettivo è una delle paure principali di tutti coloro che lavorano con il vetro, dalle vetrerie a chi si occupa di costruzioni, progettazione o design.

Fortunatamente però il vetro può essere trasparente ma molto meno fragile di quanto ci si aspetta: è il risultato che si ottiene grazie al procedimento chiamato tempra.

Un vetro temperato, cioè sottoposto alla tempra, ha caratteristiche molto diverse rispetto al vetro non temperato che lo rendono più sicuro per moltissime applicazioni. In che modo? Continua a leggere per saperne di più.

Cos’è la tempra del vetro

La tempra è un trattamento termico che conferisce al vetro una resistenza superiore agli urti e alle flessioni. Questo trattamento consiste nel riscaldare il vetro a temperature estremamente elevate per poi raffreddarlo rapidamente.

Non è un procedimento semplice. Richiede infatti attrezzature specifiche (il forno da tempra) e competenze tecniche elevate. Il vetro viene posto su dei rulli che lo portano all’interno delle camere di riscaldo del forno, dove la temperatura è di 640°C. Questo calore porta il vetro allo stato plastico e rende possibile anche dargli la forma desiderata.

A questo punto, il vetro viene raffreddato molto velocemente con dell’aria gelida. Lo shock fa sì che il materiale torni allo stato solido in maniera brusca, ma mentre la superficie esterna si raffredda e si indurisce in tempo minore è necessario aspettare un po’ di più perché anche la parte più interna della lastra sia fredda.

Questa differenza nei tempi di raffreddamento genera una condizione particolare: si crea una forza di compressione sull’esterno della lastra di vetro, controbilanciata da una tensione distensiva della parte interna. È questo equilibrio di forze che rende il vetro temperato anche sei volte più resistente del vetro non sottoposto a tempra.

I tipi di tempra del vetro

Esistono diversi tipi di tempra del vetro per la realizzazione di manufatti di tipo diverso. In sintesi, possiamo distinguere tra:

tempra piana con convezione: implica il riscaldamento delle lastre di vetro piano seguito da un raffreddamento controllato tramite convezione. Questo processo offre una distribuzione uniforme del calore sulla superficie del vetro.

– tempra curva: è un trattamento termico specifico per lastre di vetro curvo. Questo processo richiede attrezzature specializzate in grado di curvare il vetro durante il riscaldamento e successivamente temprarne la superficie con il raffreddamento veloce.

Ogni tipo di tempra ha caratteristiche specifiche che influenzano le proprietà finali del vetro temprato. Quello che viene sempre garantito è il miglioramento

delle performance di resistenza della lastra, sia piana che curva.

A patto però che la tempra sia eseguita da un’azienda certificata e abilitata ad applicare la marcatura CE sul vetro, oppure si rischia di avere prodotti non conformi e di conseguenza non sicuri.

In che modo la tempra rende il vetro più sicuro

Il vetro temperato ha una maggiore resistenza agli urti e alle flessioni. Questo significa che è più difficile romperlo sia quando viene colpito in un punto che quando si cerca di piegarlo.

Inoltre, in caso di rottura, il vetro temperato si frantuma in piccoli frammenti non taglienti, riducendo significativamente il rischio di lesioni per le persone coinvolte. Questa caratteristica lo rende ideale per applicazioni dove la sicurezza è prioritaria, come nelle costruzioni, o nei mezzi di trasporto, ma anche negli elettrodomestici o negli arredi.

Attenzione però: il vetro deve essere tagliato alla misura voluta prima di sottoporlo alla tempra, proprio perché si frantuma quando viene intaccato. Cercare quindi di tagliare il bordo della lastra già temprata significa inevitabilmente vedere il vetro infrangersi in mille pezzi.

La tempra del vetro è quindi un passo fondamentale per garantire la sicurezza e la durabilità dei prodotti in vetro che tutti utilizziamo quotidianamente. Ma basta un piccolo errore per mandare letteralmente in frantumi tutto il proprio lavoro. Per questo è necessario affidarsi a un partner esperto e qualificato per la tempra del vetro.

Noi di Vetritalia siamo specializzati in vetri di sicurezza dal 1988. Possiamo temprare lastre piane e curve fino a 420×220 cm e i nostri prodotti sono certificati secondo la UNI EN 12150 per assicurarti lavorazioni perfette e a norma.

Ma non sempre la certificazione basta, anzi per i prodotti da costruzione è d’obbligo la marcatura CE. Dal 2007 anche grazie al sistema di gestione qualità certificato ISO 9001 garantiamo ai nostri clienti il rispetto di questo importante vincolo.

Con il nostro parco macchine e con la nostra esperienza, siamo un referente unico in grado di rendere facili per tutte le vetrerie e i progettisti anche le forniture di vetro più complesse.

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